Ho avuto la fortuna di partecipare a Identità Golose, come pubblico si intende.. e come sempre è stata un’esperienza illuminante. Tra i vari giorni in programma scelto il lunedì, perchè si sarebbero alternati sui vari palchi alcuni degli chef che stimo di più. Ascoltare in un giorno solo Cracco, Bottura, Romito, Sadler e Cedroni non è cosa che capiti ogni giorno. Da questo punto di vista Identità Golose si dimostra un evento all’altezza mie aspettative sia per quanto riguarda gli chef sia soprattutto per i contenuti approfonditi.
Il tema dell’edizione di quest’anno era “La Forza della Libertà“. Ma cosa significa libertà? Significa guardare avanti, imparare ad osare, significa mescolare le culture e le ricette, continuare ad inventare sperimentando sempre cose nuove, senza dimenticare l’esperienza e la tradizione di chi ci ha preceduto. Esempio calzante di questo processo di apertura viene subito fornito da Paolo Marchi nell’intervento di apertura: il pomodoro appena arrivato in Europa nel sedicesimo secolo era addirittura considerato velenoso.. ci sono voluti due secoli per cominciare ad apprezzarlo e per metterlo nella prima pizza nel 1700. Potete pensare adesso la cucina italiana prescindendo dal pomodoro?
Carlo Cracco è il primo a salire sul palco, sarà perchè come dici lui, è di Milano e fa presto ad arrivare.. Ma è un inizio subito col botto, presenta piatti che sono un inno all’innovazione, i gamberi con il vin cotto mi avevano già fatto venire una fame boia ed erano solo le 10 di mattina.
Subito dopo è il momento di celebrare una delle signore della cucina italiana, anche se lei è francese di nascita, ma ormai Firenze l’ha adottata. Annie Féolde è un mito e la sua storia parla per lei: arriva dalla Francia in Italia nel 1974, nel 1993 è la prima chef francese ad aver conquistato una stella fuori dalla Francia, la prima donna ad avere 3 stelle in Italia e la prima ad aver riconquistato una stella dopo averla persa. Una storia di successo, anzi di successi che non l’ha assolutamente cambiata: semplice e spritosa come sempre, gentile come pochi sanno esserlo, pronta a far salire tutta (tutta!) la brigata dell’Enoteca Pinchiorri sul palco insieme lei.
Poi è la volta di Massimo Bottura, lo chef italiano che, secondo me, ha una vision della cucina e della vita che nessun altro ha. E’ entrato sul palco solo come voce narrante, mentre i suoi sous chef preparavano i piatti. La voce di Bottura ci ha accompagnato alla scoperta del suo Manifesto del Cuoco, un progetto complesso e bellissimo: riuscire a tenere uno spazio per la creatività realizzando quello che per molti è irrealizzabile. Ha poi parlato di Food for Soul, la sua fondazione che si prefigge di aprire mense e refettori in giro per il mondo, dovunque ce ne sia bisogno, a partire da Modena e Bologna fino ad arrivare a Rio de Janeiro. Chapeau.
Poi è stato il turno di Niko Romito, quello che io chiamo lo chef timido. Romito parla sempre sottovoce, guarda il pubblico veloce, legge e porta le slide perchè, come dice lui, salire sul palco di Identità Golose è sempre una grandissima emozione. Presenta tanti piatti, che devono essere sì, piatti elaborati, ma piatti che parlino con il cliente senza essere ruffiani. La sua è una tecnica raffinata che gli permette di tenere la verza una settimana a macerare prima di usarla per dare vita alle sue idee.
L’ultimo intervento a cui ho assistito è stato quello di Moreno Cedroni, che a differenza di Romito, tutto è fuorchè timido. Cedroni ride e scherza con tutti, fa domande, chiede impressioni sui piatti che ha fatto assaggiare a tutti in sala. Ha usato un alga per far fermentare il tè, identica a quella che negli anni 90 era l’alga portafortuna. (secondo me il kombucha è propria quella, ma non voglio indagare!) E il tè era anche buono, ma non così buono come il tiramisù salato che ha preparato con una crema inglese mescolata con delle carote cotte al microonde e credetemi che era uguale identica al tiramisù col mascarpone.
Questo per me è stato l’ultimo intervento della giornata, ma purtroppo il treno di ritorno mi aspettava. Adesso riguardo tutti i video nel sito di Identità Golose e comincio già il countdown per l’edizione 2017.
0 Commenti