Era il 1990, precisamente l’estate dei mondiali di Italia 90 quando ho scoperto che i pop corn non nascevano già nelle busta ma si potevano fare anche in casa cuocendo i chicchi di mais.
In effetti lo avrei potuto capire già dal nome stesso (pop: scoppiare, corn: mais) ma all’epoca ero troppo affascinato da quei chicchi gialli che mia mamma metteva nella padella sul fuoco con un po di olio saltare e diventare bianchi e morbidi. Ero un bambino di nove anni e prima di ogni partita stavo lì davanti ai fornelli ad aspettare che quei chicchi cominciassero a saltare e a scoppiare, li aspettavo più di un gol di Roberto Baggio o di Totò Schillaci. La vera magia di quelle “Notti Magiche” di quella estate erano questo per me: come fosse mai possibile che dei cosini piccoli e duri riscaldandosi diventassero grandi e soffici.
In questo breve video realizzato dagli autori del Tumblr scientifico della NPR possiamo vedere in slow motion e con l’ausilio di un microscopio come funziona la cottura dei pop corn.
Ogni volta che ve ne preparate un po’, prima di sedervi sul divano a guardare una partita, pensate che state mangiando qualcosa che in centro America, gli Aztechi mangiavano già 4000 anni fa.
Ps: in realtà non c’è magia: i chicchi di mais scoppiano, perchè riscaldandosi, l’acqua contenuta nell’endosperma arriva ad ebollizione creando una pressione così forte da far letteralmente scoppiare l’involucro esterno del seme.
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