Come da tradizione, le degustazioni del 2025 cominciano con ViniVeri ad Assisi. Appuntamento imperdibile per iniziare l’anno nuovo con il piede, anzi il bicchiere giusto assaggiando i vini dei 60 produttori partecipanti! Si tratta di vignaioli che offrono sempre prodotti molto interessanti, al di fuori degli schemi. Vini “secondo natura” capaci cioè di tenere insieme la rappresentazione di un territorio, ma anche una lavorazione che rispetti i ritmi e le esigenze della natura. Questi vignaioli “veri” sono in genere produttori medio piccoli o aziende giovani o giovani che hanno preso il comando delle c
antina e hanno stravolto le vecchie regole familiari. Insomma in ogni caso sono proposte interessanti, che raccontano una visione, una scelta di vita e un progetto. Molti assaggi si sono rivelati sorprendenti e meritevoli di essere ricordati. Vediamo tra i tanti quali mi hanno colpito maggiormente e si meritano davvero l’appellativo di ViniVeri.
Partiamo con gli assaggi ViniVeri
Aliotti
Comicio da Aliotti, così gioco in casa. Azienda giovanissima della Valtiberina a
retina, i vigneti sono a Caprese Michelangelo, che propone un 100% pinot nero. Annata 2022, vendemmiata a mano prosegue la fermentazione e poi anche l’affinamento in vasche di cemento non vetrificato. Il territorio incontaminato e roccioso dona a questo vino un bouquet ricco di sentori di sottobosco e minerali. Il tannino è morbido e la beva gradevole. Un pinot nero che ti fa venire voglia di bere subito un secondo calice.
Terraquila
Superiamo l’appennino, ma restiamo ad alta quota con le vigne di Terraquila e lasciamoci avvolgere dalla magia del metodo ancestrale. Tra i vari vini proposti quello che più rientra nelle mie corde è il Nativo Ancestrale, un blend di uve pignoletto con una piccola parte di trebbiano. La sboccatura à la volèe dopo almeno 20 mesi sui lieviti permette di contenere gli zuccheri, solo 26 mg/l. Bel colore e perlage delicato, sentori vegetali e fruttati con una ben percepibile sapidità sul finale.
Ca dei Zago
Valdobbiadene, Prosecco docg a rifermentazione spontanea in bottiglia. Uve che provengono da un unico vigneto, dedicato alla memoria della prozia MariaRosa. Potrei dire un colfondo “femminile” molto delicato, sia a livello di perlage che di acidità. La prozia sarà sicuramente felice.
Az Agricola Di Salvo
Siamo in Sicilia, a Bivona in provincia di Agrigento. L’azienda è giovanissima e si deve al sogno di Andrea e Maria che dedicano il loro impegno, con successo, ai vini della loro terra. Inzolia, Catarratto e Nero d’Avola sono i vitigni da cui tutto nasce. Bellissimi le etichette che spesso hanno nomi in lingua Arbëreshë, dando così un significato ancora più profondo agli assaggi. I due vini a base catarratto, Marì e Lihar sono un’esplosione di Sicilia nel bicchiere che ti fanno venire voglia di prendere subito un secondo bicchiere mentre ti lasci trasportare dai pensieri sotto il sole del Mediterraneo. Degno di nota anche Harè, il rosato di nero d’Avola.
Fonterenza
Torniamo in Toscana in quel capolavoro di territorio che è Montalcino, ma l’assaggio più sorprendente tra tutti non è era il Brunello (pur buonissimo!) ma Alberello. Nomen omen in questo caso visto che le viti da cui proviene questo vino sono coltivate ad alberello. Vino elegantissimo, bilanciato da durezze e morbidezze in moto splendido. Un rosso delicato ma con un bel carattere. Nel sito si legge “nato come Rosso di Montalcino con un carattere da Brunello ha scelto la libertà!”. Non potrei essere più d’accordo!
Maria Letizia Allevi
Non può mancare un salto nelle Marche con un vitigno che ti aspetti lavorato in un modo originale. Mida è un pecorino spumante pas dosè. Di un bel giallo paglierino e con un perlage molto fine il vino ha profumi di frutta gialla con note erbacee. Ha una squisita acidità che invoglia subito un secondo bicchiere.
Crocizia
Siamo a Langhirano, in provincia di Parma, dove incontro questa piccola azienda, da vini dai nomi curiosi. Znestra deve il proprio nome, indovinate un po’? Ai fiori di ginestra che circondano la vigna. E’ una malvasia di Candia aromatica, rifermentata in bottiglia con lieviti indigeni. Un vino allegro, il produttore mi ha detto da merenda, allegro, brioso da accompagnare ad un bel tagliare di salumi. E chi sono io per dirgli di no? Mi permetto di dire che non è un vino così semplice, ma che anzi vorrei avere sicuramente in cantina per berlo con gli amici.
Questo per Assisi è tutto, con ViniVeri ci rivediamo a Cerea ad Aprile!
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