Gnudi bianchi con radicchio tardivo di Treviso

Gli gnudi bianchi sono un primo tipico della gastronomia toscana, forse meno famosi della versione con gli spinaci, ma di sicuro altrettanto buoni. Chiariamo subito di cosa parliamo: i ravioli ignudi, o semplicemente “gnudi” sono un primo piatto tipico della mia regione, la Toscana. Per farla semplice sono dei ravioli, senza pasta, per questo vengono chiamate ignudi. Esiste però una versione più delicata, senza verdure e proprio per questo sono chiamati bianchi. Oggi vi voglio parlare proprio di loro, gli gnudi bianchi con radicchio tardivo di Treviso igp. Abbandonando la tradizionale versione burro e salvia, ho deciso di accompagnarli con del radicchio di Treviso laccato in padella per dare un po’ di colore e sprint a questo piatto molto delicato.

Ingredienti per gli Gnudi bianchi con radicchio tardivo

  • 500 grammi di ricotta di pecora
  • 100 grammi di Parmigiano Reggiano
  • 300 grammi di semola
  • noce moscata
  • sale e pepe bianco
  • 1 uovo
  • 50 grammi di farina
  • Radicchio Tardivo di Treviso igp
  • burro
  • 70 grammi di Parmigiano reggiano
  • 1 cucchiaino di miele
  • pepe

Preparazione

Vi do subito un consiglio, questa non è una ricetta pronta in quattro e quattr’otto, serve del tempo, quindi l’ideale è partire per tempo e lasciare riposare prima la ricotta e poi gli gnudi. Per prima cosa mettete la ricotta su un setaccio e lasciatela colare per almeno un’ora! Più la ricotta sarà asciutta, più l’impasto risulterà sodo e lavorabile, più i ravioli si cuoceranno senza rischio di rompersi. Una volta pronta la ricotta, in una ciotola mescolatela con l’uovo, il parmigiano grattugiato, il sale e la noce moscata. Aggiungete a questo punto la farina un po’ alla volta, non è detto che vi serva tutta! Ci sono variabile che possono influire, dal tipo di ricotta, alla grandezza dell’uovo, all’umidità dell’ambiente. Insomma, una volta aggiunta la farina o solo una parte di essa, avrete ottenuto un impasto abbasta solido da consentirvi di formare con due cucchiai delle quenelle.

Prendete una teglia da forno un a vassoio con i bordi (che vi entri in frigo..) e versate la semola sul fondo. Formate le quenelle aiutandovi con i due cucchiai e adagiatele sulla semola, versandone anche una piccola quantità sopra. Una volta formati tutti gli gnudi, coprite con un panno da cucina e lasciate riposare in frigo almeno mezza giornata. L’ ideale è preparare gli gnudi la mattina per la cena, oppure la sera per il pranzo del giorno dopo.

Cottura e condimento degli gnudi

Per accompagnare gli gnudi vi consiglio di usare del radicchio tardivo di Treviso igp. Lavate le foglie di radicchio e asciugatele bene, poi con un coltello affilato, tagliatele a trasversalmente in modo da ottenere 2/e3 pezzi per ogni foglia e lasciando la punta intera. In un padella antiaderente sciogliete il burro aggiungete il radicchio tagliato e un cucchiaino di miele (eventualmente anche di zucchero di canna). Saltate il radicchio molto velocemente a fiamma viva per qualche minuto, se il burro dovesse asciugarsi troppo aggiungete qualche cucchiaio di acqua.

Porta ad ebollizione dell’acqua salata in una pentola capiente. Al bollore versate gli gnudi uno ad uno e lasciateli cuocere per un paio di minuti, fin tanto che non tornino a galla. Poi con il ragno scolateli e passateli nella padella con il burro e il radicchio laccato. Impiattate nelle scodelle aggiungendo un’abbondante cucchiata di Parmigiano grattugiato e un pizzico di pepe. Ecco pronti gli gnudi bianchi con radicchio tardivo di Treviso igp!

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Iniziativa finanziata dal Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2014-2020

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