Sono da sempre convinto che viaggiare voglia dire immergersi appieno nella cultura del luogo che abbiamo scelto di visitare. Possiamo frequentare musei, biblioteche etc etc ma non si può dire di aver conosciuto davvero un posto se non abbiamo provato la cultura gastronomica locale. Il progetto Trentino in un barattolo, infatti serve proprio a questo! Va benissimo andare in Trentino per sentieri, alle terme, a scalare le vette più belle delle Dolomiti. Va benissimo anche provare la cucina locale, assaggiare i piatti tipici e le ricette della tradizione. Ma si può fare qualcosa ancora in più, ovvero imparare a realizzare qualcosa di tipico che ci ricordi dei giorni di vacanza quando saremo tornati a casa. Nell’altro post vi avevo già dato varie idee per come trascorrere le giornate in Val di Fassa, adesso parliamo di quello che mi sta più a cuore!
Cosa è Trentino in un barattolo e come funziona
Innanzitutto quando: il progetto comincia i primi settembre per concludersi il 7/8 novembre. Due mesi in cui si potranno scegliere varie attività in masi, malghe e agritur in tutto il Trentino. In ogni weekend si potrà vivere una full immersion nella natura, un’esperienza speciale, che vi porterà a scoprire luoghi particolari con persone che vi apriranno la loro cucina e il loro cuore. E’ possibile soggiornare nel luogo dei corsi per godere di un weekend di assoluto relax. Conoscerete le erbe e frutti della montagna, andrete voi stessi a raccogliere alcuni degli ingredienti necessari alla ricetta E poi parteciperete attivamente al laboratorio per realizzare la ricetta.. da portare a casa. Un dolce ricordo che vi permetterà, in un certo qual modo, di “allungare” la vacanza al vostro rientro. Le ricette sono le più svariate, dalla confettura di mirtilli dell’Agritur Manoncin, alla giardiniera di verdure della Malga Candriai, dal pesto di cavolo nero del Maso Kofler alla confettura di strudel di mele dell’Agritur Solasna. Insomma è il caso di dire che ce n’è davvero per tutti i gusti! Qui trovate se volete il programma completo dei weekend Trentino in un barattolo!
La mia esperienza a Ciasa do Parè
Io ho avuto il piacere di partecipare, in anteprima, ad una vera e propria cooking class dagli amici di Ciasa do Parè, un agritur in Val di Fassa in località Soraga. Qui guidati da Alessandro ho imparato cosa sia Ciasa do Parè: un agriturismo biologico per vocazione, che è anche un’osteria contadina, una fattoria didattica e una piccola azienda agricola. Ci sono mucche autoctone, Rendena e Grigio alpina, galline, capre, api e un piccolo orto. In tutte le attività si può notare la grandissima attenzione della famiglia Brunel per ottenere prodotti di altissima qualità. Dalla scelta meticolosa del foraggio, allo spostamento delle arnie in alta quota per ottenere il miele di montagna. Tutto viene fatto nel più rigoroso rispetto della natura, basti pensare che il laboratorio è l’unico della Val di Fassa ad avere una certificazione bio.
Salsa di Cipolle e Mele
Durante il laboratorio a cui ho partecipato, ho imparato a fare la Salsa di cipolle e mele! E’ una composta non troppo dolce che si presta a svariati utilizzi: può andare bene tanto per accompagnare formaggi, bolliti o arrosti o per essere servita con alcuni dolci. La salsa è un ingrediente versatile, vagamente speziato che sono sicuro che userò e userete in cucina. Io vi do la ricetta, è un piccolo spoiler.. ma credetemi che leggerla qui o farla a Soraga non è proprio la stessa cosa!
Gli ingredienti sono:
- 500 grammi di cipolle bianche bio
- 1 mela golden o renette trentina
- 300 grammi di zucchero di canna
- 2 chiodi garofano
- 1 limone bio
Per pima cosa è necessario sterilizzare i vasetti dove riporrete la salsa, lasciandoli poi raffreddare a testa in giù su un panno pulito. In una pentola si mettono le cipolle tagliate finemente con lo zucchero di canna, metà mela grattugiata e metà mela taglia a pezzettini. Aggiungete anche il succo di limone e i chiodi di garofano e cominciate a cuocere a fiamma bassa. La cottura va effettuata fin tanto che la salsa non assuma la giusta consistenza. Non dovrà essere nè troppo liquida nè caramellizzarsi risultando poi ovviamente troppo solida. Appena pronta ( quindi ancora ben calda) versate la salsa nei barattoli sterilizzati, tappateli e poi capovolgeteli fino al completo raffreddamento. In questo modo si sarà creato l’effetto sottovuoto che vi permetterà di conservare la vostra salsa. Un consiglio in più? se volete ottenere non una semplice salsa, ma una mostarda, basterà aggiungere qualche goccia di essenza di senape!
Se invece volete conoscere tutte le esperienze che ho fatto in Val di Fassa, trovate tutto qui!
Qui trovate il link diretto per prenotare la vostra visita e il laboratorio con gli amici di Ciasa do Parè!
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