Il problema della plastica e delle microplastiche negli oceani è un argomento che negli ultimi mesi, per fortuna dico io, è diventato molto di attualità. Purtroppo ogni giorno tonnellate di plastica finiscono negli oceani a causa dei nostri comportamenti quotidiani sbagliati. La campagna di Greenpeace Canada è rivolta a sensibilizzare l’opinione pubblica proprio su questo argomento: non utilizzare la plastica monouso. Don’t suck the life from our oceans, questo il claim della campagna proprio perchè molte delle plastiche che vengono usate quotidianamente vengono utilizzate per uso alimentare.
Pensate per esempio alle cannucce: ogni volta che prendiamo una bibita, un aperitivo, una lattina, o un caffè caldo o freddo nelle grandi catene. Moltiplicate per ogni bar, per ogni giorno, per tutti i luoghi del mondo e e forse riuscirete ad immaginare lontanamente la quantità di plastica single use che viene buttata. Per quella che poi viene sprecata, pensate a tutta la plastica che viene buttata via in modo sbagliato. Per non dire poi di quella lasciata nell’ambiente che in un modo o nell’altro finisce in mare.
Break free from plastic
La campagna di Greenpeace Canada vuole sensibilizzare ovviamente i consumatori ma è rivolta anche alle grandi aziende per invitarle a ripensare l’uso massiccio della plastica nelle loro policies aziendali. Vaschette, coppette, cucchiaini, cannucce, involucri di ogni tipo, bicchieri, bottiglie sono tutti oggetti in plastica che usiamo quotidianamente una sola volta prima di essere buttati. Grandi brand come McDonald’s, KFC o Starbucks si sono già impegnati a ridurre al minimo l’utilizzo delle single use plastic in favore di materiali eco friendly.
Per tornare alla campagna, le immagini utilizzate sono piuttosto forti. Ci sono animali marini, come una tartaruga, un pesce o un gabbiano con una cannuccia in bocca. Non è ovviamente un’immagine serena, visto che gli animali sembrano soffocare. Che poi spesso è quello che succede davvero. Delfini e tartarughe mangiano sacchetti di plastica pensando che siano meduse, altri pesci che mangiano plancton finiscono col mangiare le micro plastiche.
Rethink è l’agenzia di comunicazione che ha pensato la campagna. Un’agenzia canadese con sedi a Toronto, Montreal e Vancouver, nota per le campagne shock rivolte spesso ad un pubblico giovane. Visto che Don’t suck the life from the oceans sta avendo un grande successo in Canada, sarebbe il caso di riproporla anche qua in Italia. Non trovate?
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