Se negli ultimi anni l’export dei nostri vini aveva avuto un aumento importante, il 2018 si preannuncia essere un anno altrettanto positivo. E’ proprio di questi giorni infatti la notizia che un grande ordine di vino pugliese è stato fatto addirittura da Washington: alla Casa Bianca si brinderà con il Primitivo di Manduria.
720 casse, quindi 4320 bottiglie sono in partenza dalla Puglia con destinazione Stati Uniti, per la prestigiosa dispensa della Casa Bianca. Il nostro vino riempirà i calici degli ospiti del presidente ma non quelli di Trump che ha sempre dichiarato di essere astemio. Ma come è nato l’amore per questo vino pugliese? Sembra che la scintilla sia scattata ad un evento a Los Angeles per la presentazione e degustazione di vini italiani: un emissario della Casa Bianca ha assaggiato i vini delle Tenute Chiaromonte e da qui l’idea portare i vini pugliesi a Washington.
Le Tenute Chiaromonte sono un’azienda viti-vinicola di Gioia del Colle, una zona da sempre vocata all’agricoltura che produce vino addirittura dal 1826. Di padre in figlio l’azienda è cresciuta, ha migliorato i sistemi produttivi, si è convertita al biologico ed ha adottato tecniche di produzione innovative. Tra le bottiglie prodotte in questo angolo bellissimo di Puglia due sono quelle che prenderanno la via dell’Atlantico: il Mascherone, un Primitivo IGT e il Muro Sant’Angelo Contrada Barbatto, un Primitivo DOC.
Ma che cosa è il Primitivo di Manduria?
Il Primitivo è un vino rosso che viene prodotto in Puglia, in particolare in una zona delimitata tra le province di Taranto e Brindisi, in questo territorio, nel “tacco” dello stivale si trova Manduria, da cui questo vino prende il nome. Primitivo è sia il nome del vino che il nome del vitigno: infatti il Primitivo di Manduria viene prodotto con almeno l’85% di uve di primitivo. Il primitivo è un vitigno antichissimo, portato in Puglia probabilmente dai Greci o addirittura prima dai Fenici. Pensate che molto spesso si continua a coltivarlo “ad alberello” con il metodo classico dei caldi paesi mediterranei.
Il nome Primitivo deriva proprio da una delle sue caratteristiche: l’uva matura molto presto in pianta, infatti è la prima ad essere vendemmiata in agosto. Nel sito del Consorzio di Tutela è possibile leggere il disciplinare di produzione, il regolamento che stabilisce in termini rigorosi come deve essere prodotto il vino. Nel disciplinare è stabilita la resa per ettaro, il metodo di coltivazione, l’uvaggio, il residuo zuccherino, il tasso alcolemico e molti altri dettagli.
Ma veniamo all’aspetto che forse è maggiormente interessante: che caratteristiche ha questo vino? Il Primitivo è un vino dal colore rosso intenso, i profumi e i sapori sono intensi: richiamano la prugna, i frutti neri e una nota speziata importante. Spesso ci sono note erbacee che richiamano gli arbusti della macchia mediterranea, i tannini sono morbidi, quasi vellutati, l’acidità moderata. Una delle caratteristiche che quasi sempre si trova in questo vino è il sentore finale di cioccolato o caffè.
[foto del Consorzio di Tutela del Primitivo]
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