Rovereto e i tesori eno-gastronomici della Vallagarina

 quando pensi che un anno non abbia più niente da offrirti è proprio a quel punto che arrivano le sorprese. Arrivato  a dicembre pensavo ormai che i progetti fatti erano fatti e per gli altri ormai si andasse, classicamente, dopo le feste… e invece una chiamata improvvisa ed ecco una nuova avventura che ho preso al volo.
Sono salito in macchina e sono partito per Rovereto, un paese di cui sapevo poco o niente e che a stento riuscivo a pronunciare (mannaggia a tutte quelle erre!!): sono stati de giorni piacevoli alla scoperta di luoghi e tradizioni e.. vabbè ovviamente anche della gastronomia locale!
Rovereto è un paesone all’inizio del Trentino, comodo da raggiungere perchè è proprio lungo l’autostrada del Brennero, appena più a nord del lago di Garda. Il paese è carino, pulito e ordinato come sanno essere le città del nord Italia ma con quell’atmosfera natalizia che rende magiche le strade i palazzi. Rovereto infatti è la sede di uno dei classici mercatini di Natale che sono così tipici del Trentino – Alto Adige. Immaginate lo scenario tipico di casette di legno illuminate con luci calde, ghirlande di rami di abete, profumo di resina e ovviamente di vin brulè!
Il mercatino di Natale si sviluppa per diverse strade e piazzette del centro storico dove si può trovare tutto quello che serve per rendere questo periodo dell’anno ancora più speciale. Decori, palline, candele, oggetti di legno e di lana, c’è davvero tutto quello che potete immaginare e anche di più per addobbare la casa o anche per fare dei piccoli regalini ad amici e parenti.

 

Ma venendo a quello che più vi interessa, sì c’è ovviamente anche spazio per la gastronomia locale, speck e insaccati  ma anche formaggi e marmellate. E ci sono anche i re della gastronomia locale, cioè lo strudel e il vin brulè. Ve lo dico e vi dovete fidare di me, perchè non sono uno sprovveduto: ho bevuto il vin brulè più buono che abbia mai bevuto e credetemi che via via ne ho bevuti!! Dolce e speziato al punto giusto con quel sentore di cannella e chiodi di garofano, un bicchiere di vin brulè è davvero l’aperitivo perfetto per salutare il sole quando il freddo comincia ad essere più pungente!
Vi rassicuro subito che non ho solo bevuto, ma ho imparato anche a fare i canederli. Vabbè non credo che sia necessario dirvi cosa sono, ma piuttosto dirvi come si fanno… Sono stato guidato dall’esperienza di Annarita, regina della cucina della Locanda delle Tre Chiavi a Isera (proprio di fronte a Rovereto), un locale caratteristico, in tipico stile trentino in cui Annarita e suo marito Sergio si preoccupano sì di sfamare i proprio ospiti, ma soprattutto di conservare e tramandare le ricette e i piatti che fanno parte delle tradizioni della Vallagarina! Veniamo ai canederli: come si fanno? Si fanno con pane, latte, formaggio, un pizzico di sale e di pepe, erbe aromatiche e… con quello che si trova in casa. Proprio così, generalmente si mette un po’ di salsiccia e mortadella ma va benissimo mettere dello speck oppure anche delle verdure. In Italia di paese cambiano tante cose, ma una cosa resta uguale dappertutto: nei piatti di recupero si mette sempre quello che è avanzato per non buttarlo via! E così è per i canederli: pane secco, latte e quello “gh’era” per insaporire. Una volta ottenuto un impasto bello compatto si fanno della palle di una grandezza di una mandarino, si rotolano nel pan grattato e poi si cuociono per qualche minuto in acqua bollente, un po’ di burro una grattata di formaggio e buon appetito!
Ho dormito in un piccolo hotel nella parte di Rovereto che comincia ad arrampicarsi sulle montagne. La Casa del Pittore mi ha così dato il privilegio di svegliarmi la mattina con una vista mozzafiato sulla cittadina, con la foschia che si diradava e le cime delle montagne innevate.
Il secondo giorno è passato fin troppo velocemente alla scoperta di alcune realtà locali. Ho cominciato con la Pasticceria Zaffiro, un locale tradizionale roveretano che adesso viene gestito dal figlio dei titolari storici.
Luca Pasolli ha 20 anni (me lo sono dovuto far ripetere perchè non ci credevo!) ed ha rivoluzionato con delicatezza l’attività della sua famiglia, con quel mix di passione, determinatezza e incoscienza che solo i ventenni anni. Si continua con i grandi classici  ma spazio anche per l’innovazione: per dire io ho mangiato una sacher preparato in un modo non proprio ortodosso che non mi ha minimamente fatto rimpiangere l’originale.
Pranzo alla Locanda D&D a Maso Sasso, con lo chef Ivano Dossi che ci ha raccontato la filosofia della locanda che punta tutto sui prodotti locali e sulle ricette della tradizione, a volte riviste con un tocco di modernità.. Ivano ha vissuto e lavorato molti anni a Parigi ma poi il richiamo di casa e il desiderio di far crescere i figli in un ambiente naturale è stato più forte. Lo chef Ivano ci ha guidato alla scoperta dello strudel, un dolce che tutti amiamo (o io almeno, amo particolarmente), capire come fare la pasta giusta, come arrotolare e cosa utilizzare nel ripieno. Vi avverto, anche qui come per i canederli si usava qual che c’era: le mele ok, ma spazio a uvetta, noci, mandorle e quello che si poteva trovare in dispensa.
Nel menù c’è davvero l’imbarazzo della scelta, così come nella carta dei vini dove sono presenti moltissime etichette locali. Si perchè il Trentino è una regione di grande produzione di vino: se tutti pensati ai classici bianchi e alla filiera del Trendo doc, sappiate che c’è ben altro!! Per esempio io ho scoperto e apprezzato il Marzemino, il vitigno più tipico della Vallagarina.
Continuando a parlare di vino, come non parlare della Cantina Grigoletti? Se varcherete quella porta sarete accolti dalla simpatia dei titolari che vi racconteranno con gioia la storia decennale della cantina, siamo alla terza generazione tutto è pronto per essere continuato dai figli. La cantina è un piccolo capolavoro, è stata costruita recentemente ed è stata concepita come una struttura  innovativa nella tecnica, ma al tempo stesso rispettosa della tradizione e dei materiali locali. I vini Grigoletti sono piacevoli, aromatici e profumati i bianchi, potenti i rossi.
Il vino ci accompagna anche nell’ultimo step a Rovereto, cioè la visita nello store Exquisita per assaggiare il panettone al San Martim un vino passito che viene prodotto proprio dalla Cantina Grigoletti! Exquisita è anche altro, è la storia di un classico negozio di dolci e caramelle nato nel 1920 che viene sviluppato e trasformato da Walter Tomio che ha creato il marchio Exquisita puntando  il suo business soprattutto sul cioccolato. Piccola anteprima, Walter ci ha mostrato il nuovo cioccolatino che Exquisita realizzerà per Muve, la rete dei musei civici veneziani e che ha inventato ispirandosi proprio alle stratificazioni di Palazzo Ducale!
Di questi due giorni a Rovereto, porterò il ricordo di aver scoperto un luogo nuovo, che mi ha accolto con calore e simpatia. E credetemi che quando vai in giro per locali con l’iPhone in mano a fare foto, stories e tweet non sempre vieni accolto con benevolenza… Al di là della bellezza dei luoghi o della bontà delle cose che ho mangiato quello che mi ha più colpito è la passione. La passione con cui le persone fanno il proprio lavoro, si vede benissimo, gliela leggi negli occhi: e non vedi stanchezza, ma vedi impegno e soddisfazione per far si che il proprio lavoro sia apprezzato con il giusto valore.
Amici di Rovereto grazie per l’ospitalità, grazie a MattiaYrma e Luca che sono stati tre ottimi compagni di Viaggio. E grazie anche allo staff di Visit Rovereto e Visit Trentino che hanno organizzato tutto alla perfezione!
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