My Personal Review: Ristorante Riviera – Venezia

Conosco molto bene Venezia, ci sono stato tante volte, ormai so come muovermi, quali percorsi evitare per non restare impantanato tra i turisti, dove andare a prendere un caffè senza farmi spennare. Ho fatto molti pranzi e molte cene in laguna, a volte ho mangiato bene, a volte meno bene, a volte anche malino, ma non ho mangiato mai così bene come mi è capitato di fare domenica al Ristorante Riviera. Mi sento uno abbastanza accorto nello scegliere dove mangiare eppure questo pranzo mi è capitato per caso, nel modo più tradizionale possibile: con il passaparola, infatti mi è stato consigliato da una mia follower su Twitter.

Il ristorante Rivera si trova nella parte sud del sestriere di Dorsoduro, in quella lunga e bellissima passeggiata che sono le Fondamenta delle Zattere, un luogo per fortuna fuori dal giro turistico classico, frequentato dai veneziani, dove i bambini giocano e imparano ad andare in bicicletta. I tavoli in estate sono affacciati proprio sul canale della Giudecca, che è il più grande dei canali di Venezia, ventoso anche nelle giornate più calde, si mangia direttamente sulla riva insieme ai gabbiani che ti guardano.

Raramente in un ristorante mi è capitato di trovare la qualità del cibo accompagnata da una tale gentilezza del personale. Nell’attesa di decidere cosa ordinare ho preso un Prosecco (un millesimato 2013) buonissimo e una mise en bouche fresca e deliziosa.

Il responsabile di sala è venuto personalmente al tavolo con il carrello del pesce fresco per proporre le possibilità fuori menù e spiegarmi i piatti e anche le preparazioni di quello che avevo scelto. La prima portata che ho ordinato era un piatto di 8 tipi di pesce diversi marinati in modi delicatissimi: si andava dal dentice al lime, al branzino alla fragola, al tonno all’arancia, al pesce spada alla vaniglia.

Per secondo ho ordinato un classico: le seppie alla veneziana con il loro nero e della polenta bianca. Buonissime, morbide, saporite! E credetemi che per apprezzare un piatto con la polenta il 20 luglio, doveva essere buono oltre quanto le parole possono dire. Anche la cantina è molto ben fornita di vini autoctoni, per questa seconda portata mi è stato suggerito un bicchiere di Lison (una DOCG a cavallo tre al province di Venezia, Treviso e Pordenone), che non solo era molto buono, ma che si adattava perfettamente alle caratteristiche del piatto. 

Ammetto di essere goloso e di lasciarmi sempre un po di spazio per il dolce: ho ordinato un tiramisù alla veneziana. Una sfera di cioccolato croccante con all’interno la morbidezza del tiramisù: un vero e proprio piacere per il palato e per lo spirito.

Ho mangiato con calma, senza camerieri che sono pronti a toglierti i piatti da sotto appena appoggi le posate, come capita spesso in una città come Venezia, in cui molti ristoratori  non vedono l’ora di farti alzare per far sedere qualcun altro. Ho avuto modo durante il pranzo di parlare con il titolare che passava per i tavoli a chiedere agli ospiti se tutto stesse procedendo bene, se, testuali parole “si stessero prendendo cura di lei”. 

E’ proprio questo che fa la differenza, la cura del cliente, anzi dell’ospite, offrire un prodotto di qualità, preaparato con passione da persone che che è evidente che amino il loro mestiere, impiattato ad arte e servito con un sorriso. 

Non vi ho parlato del prezzo. Beh il prezzo è congruo al servizio e alla qualità, non bado mai a quanto spendo per mangiare, mi arrabbio quando il prezzo non giustifica quello che ho mangiato, ma se spendo per mangiare molto bene, davvero non bado a spese. 

Se vi trovate a Venezia, per un giorno o per un week end andate al ristorante Riviera, uscite dal circolo Rialto – San Marco, passate per San Polo, perdetevi tra le calli di Dorsoduro che tanto prima o poi alla Giudecca ci arrivate. Per una volta che siete a Venezia provate a conoscere la città e la cucina quella vera.