Ormai lo sapete, quando leggo nella stampa straniera un articolo in cui si parla bene di qualche prodotto made in Italy, non riesco a non parlarne. Sarò provinciale, sarò nazionalista, sarà che mi piace così tanto quando ci fanno i complimenti (visto che non è che ce li facciano così spesso) che ve ne voglio sempre parlare per ricordarsi e ricordarci che quando facciamo le cose bene, gli altri se ne accorgono.
Così sul Los Angeles Times ho trovato un articolo in cui si parla di uno dei prodotti di eccellenza dell’azienda Nonino. Nonino è una delle aziende leader della distillazione in Italia, pensate che fa grappa dal 1897 e la prima bottiglia con etichetta e sigillo risale al 1933, la svolta però avviene nel 1973 quando con una vera e propria rivoluzione si produce la prima grappa monovitigno utilizzando solo vinacce di Picolit, uno dei più famosi vini friuliani. (Come saprete la grappa si produce dalla distillazione delle vinacce, cioè gli scarti della pigiatura nella vinificazione.) Da qui comincia la produzione di grappe monovarietali utilizzando le vinacce di Ribolla, Schioppettino, Tazzelenghe e Pignolo e l’impegno della famiglia per far riconoscere e tutelare questi vitigni. Ma quando ha l’innovazione nel DNA non può che proseguire nella sperimentazione: nel 1984 viene prodotta la prima acquavite attraverso la distillazione di uva intera. Cambiano le generazione ma la ricerca continua, nel 2000 le tre sorelle Nonino Cristina, Antonella ed Elisabetta dopo anni di sperimentazione arrivano a produrre Gioiello, un distillato di miele.
E’ proprio Gioiello il distillato di cui parla il LA Times, che viene prodotto attraverso l’innovativa distillazione del miele, anzi delle diverse varietà di miele, visto che viene prodotto in diversi “aromi”, si ha il corbezzolo, l’acacia, il castagno, il girasole, il millefiori e altri ancora. La fermentazione avviene in tini di acciaio sottovuoto, si procede poi con la distillazione discontinua in appositi alambicchi eliminando le teste e le code. La distillazione avviene molto lentamente tenendo sotto controllo l’evaporazione e la condensazione per mantenere intatte le proprietà organolettiche del miele. Prima di essere imbottigliato, Gioiello necessita di un periodo di riposo in contenitori di acciaio che può variare dai 6 mesi ad un anno.
Per degustarlo al meglio e poterne apprezzare le qualità e gli aromi, Gioiello ha bisogno di un bicchiere ghiacciato e di una temperatura di servizio di 10 gradi, si adatta bene ai formaggi, al foie gras, ai dolci secchi o va benissimo come compagno di meditazione.
L’articolo del LA Times è solo uno degli esempi di quando i prodotti di eccellenza della nostra cucina siano apprezzati all’estero, in America poi è in corso un vero e proprio boom per i prodotti made in Italy, basti pensare alla presa d’assalto di Eataly a Chicago da parte 120 mila visitatori nella prima settimana (prima settimana in cui era presente anche Elisabetta Nonino per una degustazione di grappe e distillati).
In America Gioiello si trova nella varietà miele di castagno, ma noi in Italia siamo più fortunati e possiamo provarli tutti.
0 Commenti