Uno dei frutti preferiti della stagione calda è senza dubbio la pesca.
La passione con questo frutto risale a molti secoli fa, infatti il pesco è un albero originario della Cina, dove è sempre stato simbolo di immortalità. Dalla Cina si è poi spostato verso occidente, arrivando prima in Persia, poi in Asia minore e successivamente in tutto il bacino del Mediterraneo. Leggenda vuole che la sua diffusione nel Mediterraneo si debba ad Alessandro Magno che vide per la prima volta questo frutto nei giardini di re Dario in Persia, da questo aneddoto deriva proprio il nome dell’albero Prunus Persica e il nome attuale.
L’Italia è uno dei maggiori produttori al mondo di pesche e nel nostro paese la produzione è seconda solo a quella delle mele, anche se la eguaglia per valore commerciale e la supera per superficie coltivata. Le varietà che si producono in Italia sono molte e molto differenti le une dalle altre, per caratteristiche aromatiche, di maturazione, zone di provenienza etc. Le più famose sono le pesche gialle, quelle bianche, le pesche noci, le nettarine, le percoche, le saturnine e un’infinità di qualità e sottospecie locali, spesso semisconosciute, ma buonissime.
Per quanto riguarda i valori nutrizionali, la pesca è un frutto molto ricco: contiene, ovviamente, molta acqua, è ricca di zuccheri semplici, povera di grassi ma contiene anche un vero mix di sostanze importanti: potassio, fosforo, magnesio, ferro, calcio e zinco. Ma è importante soprattutto per l’apporto di vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6), vitamina A e C.
Per quanto riguarda l’impiego in cucina, la pesca è un ingrediente particolarmente versatile, generalmente siamo abituati a pensarla come un frutto e quindi viene usata per dolci, gelati, sorbetti, o marmellate, in realtà la pesca è un frutto che si presta benissimo ad essere utilizzata anche nelle preparazione salate, come insalate e secondi piatti.
In questi mesi, vi farò vedere come!
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