Forse avrete già sentito parlare del Protocollo di Milano o forse no, in ogni caso dal momento che mi trova d’accordissimo sotto ogni punto di vista mi piace parlarne e mi sento di contribuire nel mio piccolo.
Il Protocollo di Milano è un progetto fortemente voluto dal Barilla Center for Food and Nutrition in vista dell’Expo di Milano dell’anno prossimo e si pone 3 macro obiettivi molto ambiziosi:
– Promozione di stili di vita sani
Pensate che per ogni persona malnutrita, ce ne sono 2 in sovrappeso, in pratica 868 milioni di persone al mondo soffrono giornalmente la fame, mentre 1.5 miliardi sono obese. 36 milioni di persone muoiono di fame, mentre 29 milioni per malattie dovute ad un eccesso di cibo. Per questi motivi è indispensabile promuovere la prevenzione delle malattie attraverso una cultura alimentare corretta e promuovere uno stile di vita sano anche attraverso l’attività fisica.
– Diffondere l’agricoltura sostenibile
Oggi circa un terzo dei raccolti viene impiegato per produrre mangimi o biocarburanti. Per questo il protocollo punta a promuovere forme di agricoltura sostenibili anche attraverso il riequilibrio tra terreni destinati alla produzione di cibo e altre produzioni. Si punta inoltre a combattere le speculazioni finanziarie sugli alimenti e le fluttuazioni dei prezzi.
– Fermare lo spreco alimentare
Ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono buttati, un terzo della produzione totale annua e, pensate, quattro volte quello che sarebbe sufficiente ad alimentare gli 868 milioni di persone malnutrite di cui dicevamo poco fa. E’ fondamentale istruire e sensibilizzare la popolazione per evitare lo spreco di cibo, ma sono anche necessari accordi tra i produttori e i distributori per pianificare al meglio il rapporto domanda/richiesta di cibo.
Il Protocollo di Milano è stato presentato dalla Fondazione Barilla al Cibus a Parma, ma durante l’Expo di Milano si mirerà a coinvolgere i governi e le istituzioni dei vari paesi partecipanti, dal momento che il tema dell’esposizione sarà come ben sappiamo incentrato sull’alimentazione. Si spera che l’Italia riesca a coinvolgere più paesi possibili, un’adesione vera e propria a questo protocollo che richiama per ambizioni e speranze quello di Kyoto sull’ambiente.
I sostenitori sono già moltissimi, famosi e persone comuni: hanno aderito Eataly, Carlo Petrini e SlowFood, la rivista Limes, il presidente della commissione agricoltura del Parlamento Europeo, molti professori universitari e organizzazioni no profit.
Il progetto è giustissimo e molto bello, tante volte vi ho già detto di combattere gli sprechi alimentari e proprio per questo vi chiedo di aderire, non solo stando attenti ai vostri comportamenti, ma proprio sul sito. E poi parlatene con i vostri amici e sui social utilizzando gli hashtag #milanoprotocol #protocollodimilano.
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